![]() Sono 23 - associazioni, sindacati, cooperative, istituti scolastici – i soggetti che, lunedì pomeriggio nella Sala del Tricolore delMunicipio, insieme con il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e l’assessore a Legalità e Coesione sociale Nicola Tria, hanno sottoscritto il Protocollo d’intesa per la promozione del Piano strategico Zona stazione 2020-2023, impegnandosi a realizzare co-progettazione, coinvolgimento attivo di residenti e realtà operanti sul territorio, condivisione del metodo di lavoro e delle scelte. Il Protocollo prevede la costituzione di una “cabina di regia” e l’istituzione di quattro tavoli di lavoro, composti da rappresentanti dei soggetti aderenti all’accordo, su aree tematiche che riguardano le potenzialità da sviluppare e criticità da risolvere nel quartiere. “Questa giornata rappresenta un momento importante per tutta la città e in particolare per il quartiere della zona della Stazione – ha detto il sindaco Luca Vecchi – Si tratta di un’operazione che coinvolge, attraverso il dialogo e la collaborazione, tanti e diversi soggetti autenticamente rappresentativi di diverse parti della città, ciascuno dei quali è portatore di progetti e azioni già in essere nel quartiere. Con la firma di questo protocollo l’Amministrazione comunale si impegna a lavorare insieme alle 23 realtà firmatarie e a quelle che vorranno aderire più avanti, per la definizione e la messa a punto di un importante piano strategico che ridisegnerà nei prossimi tre anni quella parte di città, lavorando sulla dimensione educativa e sociale, sulla cultura, la riqualificazione urbana e la qualità dell’abitare. La dimostrazione concreta di una comunità che collabora e lavora insieme per il futuro della zona Stazione e, più in generale, per il bene comune di Reggio Emilia”.
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![]() Fare cooperazione di comunità significa intercettare i bisogni delle persone e dare loro una voce con la quale potersi esprimere, ma significa anche conoscere chi hai davanti, ascoltarlo e capirlo. Ci sono problemi contingenti e pratici da trattare, ma non vogliamo dimenticare che, per avere uno sguardo proiettato al futuro e sviluppare nuove progettualità condivise bisogna partire dalle persone, dalle loro storie di vita e dai loro sogni. È da questa idea – facendo seguito al progetto Parole di Quartiere del 2018, che ha raccontato ragazzi e ragazze del territorio urbano dei quartieri Zona Stazione, Mirabello, Santa Croce attraverso uno spettacolo teatrale – che nasce Parole di Quartiere 2020, un progetto di storytelling a marchio Cooperativa Impossibile. Parole di Quartiere 2020 è una raccolta di storie, di vissuti degli abitanti dei quartieri di Zona Stazione, Mirabello, Santa Croce, un modo per raccogliere sfaccettature di personalità, racconti del passato, emozioni, tradizioni e innovazioni, che mescolandosi generano inestimabile ricchezza. Una serie di interviste viene trasformata in brevi racconti delle esperienze di vita dei cittadini, abitanti, lavoratori o passanti, che per vari motivi vivono questi quartieri. I racconti vogliono restituire il loro vissuto e narrare in che modo i luoghi che abitano sono parte della costruzione del loro / nostro futuro e del futuro della città. I racconti verranno pubblicati sul sito di Cooperativa Impossibile e rilanciati sulla nostra pagina Facebook, per dare luce e risalto al variegato panorama culturale presente nei tre quartieri, in cui si intrecciano storie sofferte, sorrisi, progetti ambiziosi, desiderio di riconoscimento e dignità alla ricerca della felicità. ![]() La Cooperativa di Comunità Impossibile da mesi ha promosso e facilitato la costituzione di un gruppo di "Antenne di Quartiere", ovvero un gruppo di comunità costituito da abitanti del quartiere stazione. Tale gruppo, in modo sistematico e continuo, è in ascolto dei bisogni e degli stimoli provenienti dal territorio e, se necessario, coinvolge attori istituzionali e altre associazioni ed enti operanti sul territorio, per far fronte alle necessità emerse. Questo luogo si propone come luogo fisico e relazionale dove cominciare a creare una comunità di prossimità, dove si cercano le persone, i servizi e i consigli. Dare e ricevere aiuto, scambiare informazioni e idee. Soprattutto per i giovani che hanno bisogno di nuovi incontri e socialità, di costruire o ricostruire la propria quotidianità Infatti, dal 22 al 26 giugno 14 bambini e ragazzi hanno partecipato gratuitamente al campo estivo promosso da Cooperativa in collaborazione con Cooperativa Accento. ![]() "Cari tutti, amici “Impossibili”, della nostra cooperativa di comunità in città. Siamo nati poco più di un anno fa e proprio nel momento in cui i nostri progetti stavano prendendo forma con le prime azioni ed eventi e siamo ora nel pieno di una situazione che non era pensabile per ognuno di noi. La pandemia, il Corona Virus ci ha obbligati a fermarle. Ci obbliga a RESTARE A CASA, a rispettare le indicazioni, ad evitare contatti inutili. E ancora una volta anche noi ripetiamo come è importante! Ma questo momento difficile e di sofferenza, con le opportune modalità, ci offre anche opportunità e non ci vieta di poter fare diverse cose. Innanzitutto possiamo pensare, riflettere sulle cose che accadono e sulla nostra “illusione di onnipotenza”. Possiamo rimettere in ordine le priorità, possiamo cercare ragionamenti diversi, osare domande nuove. E possiamo anche provare a conoscerci meglio. Al di là dei tantissimi numeri, testimonianze, tweet, decreti, “slogan di guerra”, di moltissima paura… che ci riempiono la testa possiamo ricavarci uno spazio diverso e nuovo che noi tutti vorremmo provare a riempire. Vorremmo insieme sperimentare la costruzione di “comunità in tempi virali”. Vogliamo “prenderci cura” delle persone malate, a rischio, di noi stessi, della terra che abitiamo. Sicuramente quando la crisi passerà, non ci lascerà un mondo identico a quello di prima! E forse non lo vorremmo nemmeno. Possiamo quindi capire cosa vogliamo tenere e cosa no di quello che sta accadendo. Vorremo dimenticare i muri che stavamo costruendo e che sono stati spazzati via dal virus. Non vorremmo invece dimenticare i frutti di solidarietà e di unione fra le persone che si sono manifestati in questo tempo difficile. Vorremmo lasciare alla generazione che verrà un mondo, magari, un po’ più povero di cose e di denaro, ma più ricco di umanità. E questo è l’augurio di buona Pasqua e di “buona vita” che tutti noi di ImPossibile rivolgiamo a chi abita nei nostri quartieri, a chi lavora con noi, a tutta la città" ![]() Sicuramente siamo nel bel mezzo di un periodo particolare, mai vissuto prima almeno da noi… pieno di dolore, di ansia e incertezza. Ma come tutti i periodi di crisi possiamo dire che può nascondere opportunità e risorse nuove per promuovere insieme cambiamenti nelle nostre comunità. Esattamente l’intuizione che un po' più di un anno fa ha fatto nascere Impossibile! Anche noi non ci siamo comunque fermati. Come tanti, come tutti stiamo cercando nuove strade e nuovi metodi per lavorare, per incontrarci, per vivere, per fare comunità. Proprio nelle settimane precedenti lo scoppio della pandemia i nostri progetti stavano prendendo forma con le prime azioni ed eventi importanti. E, in attesa di aggiornarvi, con relazioni e verbali di queste attività, nonché di poterci virtualmente incontrare nei prossimi giorni per riprendere insieme il cammino di confronto tra tutti noi avviato nei mesi di dicembre e gennaio, proprio in una delle ultime riunioni virtuali col gruppo comunicazione è venuta questa idea: incontrarci, per conoscerci meglio. Perché non ceniamo insieme? Ed ecco l’idea. |
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Luglio 2022
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